[Articolo del GAB]
A qualcuno certo non è sfuggita l’omissione. Intenzionale quanto doverosa perché sicuramente carente di una discussione e di un sereno chiarimento tra il sottoscritto e il caro Nick. (E tra il sottoscritto e se stesso). Diversi nell’interpretazione del significato di un gesto, di un punto, concordi nell’approccio generale che ci ha portato ad ottenere questo importantissimo traguardo. Nei prossimi giorni scriverò riguardo ai grandissimi meriti sportivi di quest’anno magico. Ma stasera voglio solo rendere onore allo spirito di squadra e alla correttezza sportiva che ci ha accompagnato. Abbiamo riso e scherzato con avversari, arbitri e segnapunti. Ci siamo battutti con agonismo su ogni punto, ci siamo infastiditi per le decisioni secondo noi ingiuste, ma abbiamo sempre mantenuto alto il valore dello sport. Chiamasi Rispetto. Per il gioco, per l’arbitro, soprattutto per l’avversario. Nella mia mente, questa coppa rappresenta questi valori. Tutti meno il gesto di regalare una battuta agli avversari e quello di fermare il gioco di propria iniziativa senza il fischio arbitrale. Per Nick e per molti altri, forse anche per il CSI (non mi vergogno a dirlo), magari proprio il fermare la palla o il regalare un punto sono l’essenza del Fair Play. Non credo sapremo mai se e quanto hanno pesato questi eventi nella decisione finale della commissione volley, ma mi piace pensare che il CaseSport, possa riconoscersi in un simbolo che significa innanzitutto il rispetto delle regole sportive della propria disciplina. Senza se e senza ma. Senza dissapori, ricorsi, parolacce, cori, insulti e quant’altro possa essersi invece visto nei campi di calcio a Chianciano (ebbene si…). Agli amici e atleti che del Case fanno parte voglio però dire con queste righe, che, se anche non ho approvato il gesto, come allenatore in quanto unilaterlare, come atleta perché di filosofia opposta alla mia (se io fossi a terra non vorrei mai che il mio avversario si fermasse per Fair Play – la confonderei con la pietà), se forse non sono io che mi merito questa coppa, mi prendo in ogni caso la responsabilità di difendere il diritto di Nick di pensare e di agire e di rispondere di ciò che ritiene giusto fare o di aver fatto. Forse questa è la lezione che ho imparato da questi campionati. Il Fair Play che forse mi stavo scordando. Quel sapore di sport e amicizia che tiene ben saldi da tanti anni degli sportivi amatoriali, che a volte giocano a fare i professionisti, che si divertono, sbagliano, vincono, perdono. Sorridono. Nelle loro tante diversità, nei loro tanti difetti. Insieme.
Beh, ragazzi… Che dire… siete grandissimi! E il fatto di aver fatto parte della squadra, seppur per un periodo limitato mi rende orgoglioso e genuflesso!
Simo
Anche noi siamo orgoglioni di conoscere uno scienziato della tua portata !
Fatti vivooooooooooo 😀
Che piciu Marco 🙂
Ma che scienziato e scienziato… Anzi, sto cercando lavoro piu` in zona Altovicentino. Se sentite qls di interessante mi fate sapere?
Simo