[Una situazione sfuggita di mano…]
A nome mio e solo mio (se poi altri vorranno sottoscrivere lo faranno nei commenti) sono ad esprimere le mie scuse a Gianni per quanto successo nei nostri ultimi due incontri. Effettivamente il disastroso arbitraggio dell’arbitro del Case nella partita di “andata” è stato fonte di logiche discussioni e di ragionevoli contestazioni da parte degli avversari e del loro allenatore. In modo immotivato ci siamo recati alla partita di “ritorno” in casa del CSI Malo con animo prevenuto, anzi, addirittura chiedendo l’intervento dell’arbitro ufficiale per evitare qualsivolgia scintilla per infiammare in modo ingiustificato gli animi di tutti. In realtà siamo stati accolti in modo caloroso, ci siamo sorpresi della puntualità e dell’impeccabile lezione di precisione che ci è stata impartita da Gianni e dal Suo Arbitro. In modo irragionevole siamo stati noi ad essere agitati, arroganti, irrispettosi. E di questo mi scuso. Io per primo, come giocatore del Case, e soprattutto come allenatore, non ho saputo mantenere la calma anche di fronte a mie evidenti mancanze gravi come quando ho consegnato la formazione del secondo set circa con 45 o 50 secondi di ritardo rispetto ai 3 minuti previsti e quindi sono stato ufficialmente richiamato dall’arbitro con un gesto che in tanti anni non avevo mai visto (beata ignoranza – la mia). E poi il continuo brusio in campo, il mio non capire e non accettare palleggi fischiati “doppi” che rivisti poi alla luce del regolamento ufficiale erano evidentemente tali. Idem per le palle toccate a muro dagli avversari, che anche se alzavano la mano per segnalare l’accaduto, giustamente venivano considerati ininfluenti ai fini di una decisione già presa pochi istanti prima. Con me ho trascinato anche il mio amico Andrea, che spero possa scusarsi anche lui con Gianni e con il Suo Arbitro per quanto successo.
Il cartellino giallo ne è la logica e giustificata conseguenza. Le parole gravissime di Andrea <<… questo non mi sembra lo spirito del CSI…>> sono un insulto gratuito, un’offesta palese al Suo Arbitro. Parole così gravi, non possono e non devono rimanere impunite. Andrea ha palesemente insultato con questa frase un arbitro di società, e senza alcun dubbio la punizione dal mio punto di vista è stata addirittura anche troppo leggera. E mi rammarico di aver commentato il gesto di uno degli AtletiDiGianni mentre con forza mi sembrava avesse calciato il pallone aggiundendo anche qualche impropero dopo una sua schiacciata sbagliata. Adesso, ripensandoci meglio in realtà aveva solo accidentalmente colpito con il piede la palla mentre cadeva dal suo lato della rete e il rimbalzo è stato normale e irrilevante. Alla fine della partita poi, mi dispiaccio anche di essermi espressamente girato dall’altra parte quanto il Suo Arbitro è palesemente venuto verso di me, con la mano tesa per il consueto amichevole saluto. Sono stato scortese. (Ah… nella foto di gruppo, Gianni e il Suo Arbitro sono quelli in basso tutto a sinistra). Ma forse, la scortesia più grande è stata quella di pensare che Gianni e il Suo Arbitro avessero anche per un solo istante premeditato questo, come ripicca e rivincita per i torti impunemente subiti nella partita di andata. Confesso che per qualche giorno ho proprio pensato a questo, ma ora mi sono ravveduto. Il fatto che il Suo Arbitro avesse con se i cartellini era solo una coincidenza. Anzi, più una dimostrazione di professionalità ed imparzialità. Vorrei aggiungere un altro paio di cose al mio messaggio: di sicuro il comportamento in generale della squadra del Case è stato decisamente poco “Fair”. Abbiamo contestato ogni decisione, a torto, abbiamo alzato la voce, abbiamo insultato arbitro, giocatori, allenatore. E meritiamo di essere penalizzati con un “giallo” nella classifica “Disciplina” del CSI Vicenza. Forse, ironia della sorte, è anche giusto che ad insegnarci questo sia stato proprio Gianni, anzi, proprio il Suo Arbitro. Il suo giudizio imparziale e il suo comportamento di specchiata onestà è una riprova per il CSI che noi dobbiamo ravvederci.
Cambiare e migliorare il nostro comportamento. Direi che, a livello personale, questa partita abbia messo in luce come il mio stupido comportamento abbia compromesso anche quello degli altri. Come il mio essere il rappresentante del Case, riperquota il mio agire offensivo su tutti, come se fossero stati tutti i giocatori del Case ad essere così. Non lo sono. Io ho perso il controllo, ma assicuro che ci sono elementi nel Case che certo non meritano di essere “MenoFair” perché io ho agito così e che mi hanno già espresso il loro dissenso. Si sono giustamente dissociati e anzi, questa cosa, così come si è sviluppata, a contribuito a mettere in luce le fratture all’interno della nostra squadra in merito al “modo” di gestirla. Penso che prima di tutto la riflessione per me e il mio modo di essere allenatore, sia doverosa. Che ci serva di lezione,. Che mi serva di lezione. E da esempio. Sono lontani i giorni un cui vincevamo le finali provinciali, i concentramenti con Padova, Venezia, e Verona… le Finali Regionali. E….la Coppa FairPlay alle Nazionali di Chianciano…
Per la cronaca: Venerdì 4 Marzo 2011 – Malo-Case (2-3)
GAB