[LB]
E’ stata una grande partita ieri nella palestra di Musestre, dove affrontavamo il Pordenone per decretare quali dei due sestestti avrebbe raggiunto Chianciano per le finali nazionali; una delle più belle della stagione, nonostante la sconfitta finale che ci “condanna” a rimanere a casa.
Il primo set è appannaggio dei pordenonesi, che giocano benissimo, senza sbavature, precisi in attacco e attentissimi in difesa. Il fatto è che anche noi giochiamo bene, ma contro questi avversari sembra davvero un’impresa al di là delle nostre forze.
Ad inizio secondo set ci guardiamo negli occhi e ci diciamo che dobbiamo continuare a giocare come stavamo facendo, consapevoli che la partita sarebbe stata lunga, e certi ritmi non è facile tenerli, specie quelli del Pordenone del primo set. Il punteggio ci arride: giochiamo come sappiamo, concentrati, attenti, compatti. Pordenone si conferma un grande avversario, ma inevitabilmente cala un po’ i forsennati ritmi del primo set, e noi siamo pronti ad approfittarne. Dominiamo il secondo parziale, psicologicamente prima ancora che a livello di gioco. 1-1. Bene così.
Il terzo set ci vede sempre davanti di 3-4 punti, sembriamo avere il controllo del gioco, in pugno i nostri avversari, che ora arrancano vistosamente dietro di noi. Fino al fatidico 24-21 per noi. Basta un punto per chiudere il set e portarci sul 2-1, e mettere una seria ipoteca sulla partita. Un misero, semplice, insignificante piccolo punto. Forse un’eccessiva sicurezza da parte nostra e un po’ di tensione ci bloccano: 24-22, 24-23, 24-24. Pordenone è straordinario nel recuperare senza sbagliare nulla, e a contrattaccare in maniera letale. Sembra la legge del contrappasso: durante la stagione siamo stati noi a fare i miracoli recuperando per i capelli parziali e partite che sembravano definitivamente compromessi, stavolta siamo noi a subire la grande rimonta degli avversari, che chiudono il terzo set a loro favore. Accusiamo il colpo. E’ qui che cala il sipario, ora lo posso scrivere.
Il quarto set è equilibrato e combattuto, ma verso la fine qualche nostro errore e una condizione psicologica non ottimale ci fanno deporre le armi a favore di Pordenone. 25-21 il parziale del quarto e ultimo set. Sconfitta. Ha il sapore della beffa, dopo un mese di pellegrinaggi regionali a giocare contro altri avversari in vista di Chianciano; eravamo là, a un passo, ma stavolta non ce la abbiamo fatta.
Complimenti al Pordenone, ha meritato la vittoria e si è dimostrata squadra veramente forte, specie in difesa, dove ha offerto una prestazione maiuscola. Onore anche ai Leoni del CaseSport: hanno giocato bene, su ogni palla, e l’unico cruccio resta per il black-out sul 24-21. Se avessimo avuto maggior determinazione nel chiudere il terzo set, probabilmente il tono e i contenuti di questo articolo sarebbero diversi. Ma Pordenone è stato straordinario nel crederci e nel non sbagliare nulla nei momenti topici. Questo è lo sport.
Non mi resta che chiudere con un ringraziamento enorme per i miei compagni di squadra, con cui ho vissuto una stagione entusiasmante, piena di emozioni e amicizia, e di tante situazioni che ricorderemo a lungo per i giorni a venire. Siamo proprio un bel gruppo, e altre stagioni ci aspettano!
Grazie ai tifosi, supporter, mascotte che ci hanno seguito in questi mesi, grazie a tutti gli amici che ci hanno sostenuto dal sito, avversari compresi, che speriamo di poter reincontrare la prossima stagione. Grazie agli amici del Favaro basket, irriducibili, che ieri sono venuti fino a Musestre per tifare CaseSport!
Infine un grazie particolare e personale per Gab, vero condottiero di questo gruppo. Anche quando la barca sembrava affondare, lui era là a governarla, a tenerla a galla. Nei momenti difficili lui c’è sempre stato, così come nei momenti belli e di aggregazione. Leader e collante di squadra, in prima fila per organizzare trasferte, orari, tabelle di marcia, prenotazioni varie (agriturismi e affini). Grazie anche per il blog del CaseSport, attraverso cui possiamo tutti esprimere le nostre sensazioni sportive e non. Capitano, o nostro capitano.